L’Istituto Internazionale di Studi Etruschi dal 1932 alla Seconda Guerra Mondiale

Dopo il I Congresso Internazionale del 1928, la Giunta Direttiva dette incarico al Presidente Minto di lavorare alla creazione di un Istituto, con le caratteristiche di un Ente Morale, e alla predisposizione di uno Statuto da parte di una apposita Commissione. Con il R.D. 18 febbraio 1932 n. 196, fu così creato l’Istituto Internazionale di Studi Etruschi il cui Statuto veniva approvato con R.D. del 16 ottobre 1934, n. 2090.

Il Presidente pro-tempore dell’Istituto era il Reale Soprintendente alle Antichità dell’Etruria. Questo passaggio sanciva ufficialmente la stretta collaborazione tra l’Istituto e la Soprintendenza, rafforzata dall’identità della sede e dall’auspicio di fusione delle due biblioteche. Con il D.M. del 12 maggio 1933 fu nominato il Consiglio Direttivo. Solo nell’ottobre dello stesso anno venne eletta la Giunta Direttiva, fu deliberato il Regolamento e furono formate le Commissioni delle varie sezioni (vedi Tabella). Inoltre, decadute le nomine dei soci del C.P.E., il Consiglio provvide ad una nuova nomina dei soci.

Con lo Statuto del 1934, l’Istituto manteneva la divisione in sezioni e teneva in vita il C.P.E. con il compito di affiancare l’attività dell’Istituto con precipui compiti di valorizzazione e di divulgazione.

Oggetto di ricerca dell’Istituto era l’Etruria e in genere le civiltà antiche dell’Italia media occidentale, con una apertura verso il mondo italico che di lì a 15 anni sarebbe stata molto più esplicita. Su volontà diretta del Presidente Minto, le attività di ricerca dell’Istituto si indirizzarono primariamente verso quattro obiettivi:

  • formazione di un archivio scientifico dei monumenti mobili e immobili dei musei italiani ed esteri;
  • la pubblicazione della Carta Archeologica d’Italia al 100.000;
  • l’aggiornamento del Corpus Inscriptionum Etruscarum, che vide un contributo annuo fisso da parte dello Stato italiano per sostenere la collaborazione con l’Accademia Prussiana delle Scienze;
  • la realizzazione di una carta sulle antiche coltivazioni minerarie, promossa da Guglielmo Marconi quale Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con cui l’istituto collaborava.

L’Istituto si fece inoltre promotore di tavole rotonde su argomenti specifici come l’iscrizione del cippo di Perugia o il ritratto nel 1936. Fu avviata una serie monografica “Città e necropoli d’Etruria”, che ricalcava il titolo dell’opera di George Dennis. Dal 1943, su finanziamento della Banca Nazionale del Lavoro, l’Istituto concepì la serie “Quaderni di Studi Etruschi”, dedicata all’esplorazione del sito di Cetona, dimostrando così l’interesse per la ricerca sulle fasi formative della civiltà etrusca. Fu promossa ed avviata inoltre l’esplorazione della città di Roselle, interrotta nel 1942 con il proposito di offrire uno studio diacronico (dalla preistoria fino al tardo-antico) ed interdisciplinare di un insediamento etrusco.